BINDA SUL TRAGUARDO DEL GHISALLO ALLA PRIMA CORSA VINSE IL G.P.M.

MAGREGLIO Così legato a don Ermelindo Viganò che diventarono amici. Proprio qui, transitando sul Ghisallo (allora sterrato, strada stretta e tortuosa con molti tornanti) questo Grande del nostro ciclismo vinse un sostanzioso premio in denaro, che assegnava il gran premio della montagna nell’edizione del ‘24. Era appena tornato da Nizza, dove lavorava con il fratello Primo come stuccatore, ed ambiva a vincere questo g.p.m. proprio per il premio in denaro che offriva: era il decimo di quattordici fratelli! Ci riuscì precedendo tre campioni, come lo erano Brunero, Girardengo e Linari con i quali però, lungo la discesa verso Erba, barattò un rifornimento di viveri (essendone sprovvisto) con l’impegno di non disputare la volata a Milano. Fu di parola: i tre, nell’ordine, lo precedettero sul traguardo d’arrivo. Fu di parola come lo è sempre stato nella vita. Unico corridore Alfredo Binda, quando dopo tre successi consecutivi al Giro d’Italia (’27, ’28, ’29) accettò di non partecipare nell’edizione del 1930 ricevendo in compenso l’ammontare massimo dei premi in palio. Proprio così: pagato per non correre, ma quell’anno vinse il mondiale (il secondo dopo quello del ’27) a cui ne seguì un terzo nel ’32. Alfredo Binda abbiamo avuto la “fortuna” di avvicinarlo e conoscerlo, personalmente a fondo, parlando con lui, più volte, a Carimate (dove ancora oggi abita il genero Nuccio Ambrosetti) in attesa di quella classica che era la Milano-Carimate per dilettanti. Una persona semplicissima, ma autentico personaggio come quando nel corso del Giro di Lombardia del ’26, vinto con oltre mezz’ora di vantaggio, ingurgitò prima e durante la corsa ben trenta uova. Un modo come un altro per alimentarsi bene e resistere al freddo. Piazza Cavour, a Como, era sommersa dall’acqua, alta più di 40 centimetri: pioveva a dirotto e soffiava un vento gelido; una giornata apocalittica, così descrissero in alcuni servizi i cronisti di allora. Venne così denominata la “corsa dalle foglie morte” sì perché il Lombardia oggi si disputa a metà ottobre, il prossimo anno addirittura il 29 settembre, ma allora si disputava dopo metà novembre a le foglie erano già cadute. Questo il vero motivo rimasto poi nel tempo. Oggi, alle 14.30, verrà inaugurato il suo busto al fianco di quelli di Coppi e Bartali che soltanto lui riusciva farli andare d’amore e d’accordo. Sul lato destro del sagrato, antistante la famosa Chiesina, il volto di don Ermelindo Viganò che guarda e controlla i suoi Campioni. Sarà emozionante. Da Malnate verrà anche l’intera famiglia Caccivio, legata di particolare affetto al campione di Cittiglio, che ha fatto realizzare il busto e lo ha donato al Santuario della Madonna del Ghisallo qualche anno fa. Il Gruppo Sportivo Madonna del Ghisallo ha provveduto a far collocare il basamento in granito. Giulio Mauri